Regole, varianti, storia e curiosità sul gioco della scopa

Gioco di carte tra i più famosi in Italia, la Scopa si basa sull’utilizzo di un mazzo di carte napoletane oppure milanesi da quaranta. Nello specifico, per ciascun seme, le carte assumono un valore che spazia da uno fino a dieci punti.

Ancora oggi, non si possiedono notizie certe sulla sua nascita. Tuttavia, secondo alcuni studiosi, essa affonda le sue radici in un altro gioco di carte di origine spagnola chiamato Escoba (non a caso, le regole risultano essere identiche a quelle, appunto, della Scopa italiana). Si tratta, infine, di un passatempo molto diffuso nella Napoli del diciottesimo secolo, dove pescatori e pirati che vi giocavano erano soliti contendersi la refurtiva nel porto.

Le regole della Scopa: tutto quello che bisogna sapere.

La Scopa può essere giocata da un minimo di due ad un massimo di sei giocatori con un mazzo di carte da quaranta divise in quattro semi (coppe, denari, bastoni e spade). Inoltre, è possibile farlo anche in coppia (nel caso di quattro giocatori) e in gruppi di tre persone (in caso di sei persone). All’inizio, vengono distribuite dal mazziere 3 carte a ciascun giocatore posizionandone, poi, ben quattro al centro. La difficoltà sta nel prendere più carte sul tavolo di valore uguale a quello della carta giocata.

Nello specifico, il termine Scopa si riferisce strettamente alla situazione che si verifica in caso di vittoria: in caso di vittoria, accade infatti che il giocatore raccolga tutte le carte che si trovano sul tavolo in quel momento lasciandolo, quindi, pulito.

Essa vale un punto. Alla fine, le carte rimanenti sul tavolo verranno aggiudicate da colui che ha effettuato l’ultima presa. L’obiettivo è quello di totalizzare 11 punti sommando quelli ottenuti in seguito ad ogni singola mano. Nel caso in cui i giocatori superino tale valore, vincerà quello col punteggio più alto.

Le varianti della Scopa

Come il resto dei giochi italiani, la Scopa è caratterizzata da una serie di varianti, quali:

– l’Asso piglia tutto. Conosciuto anche come Scopa d’assi, tale variante consente al giocatore con l’asso di raccogliere tutte le carte presenti sul tavolo;
– lo Scopone. Giocabile esclusivamente in coppia, non vede significative modifiche alle regole del gioco originale, se non quella di distribuire 10 o 9 carte per giocatore a seconda se non si lasci alcuna carta a terra o si decida di posizionarne 4 al centro come accade normalmente;
– la Cirulla. Tale variante si avvale di un mazzo di carte da poker, da cui vengono rimossi jolly e figure, o di quelle genovesi. Ebbene, appena distribuite le carte, il mazziere procede al conteggio delle 4 scoperte a terra per poi sommarne i punteggi. Se il risultato risulterà essere uguale a 15, il mazziere fa scopa facendole divenire una propria presa. Se, invece, dovessero esserci 30 punti, ovviamente, il mazziere realizzerà ben 2 scope.

Curiosità sul gioco della Scopa

Nel mondo della cultura italiana, il gioco della Scopa ha più volte ricoperto un ruolo fondamentale. In particolare, verrà sempre ricordata la storia partita che vide protagonisti l’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini e l’ex allenatore della nazionale italiana Enzo Barzot insieme a Franco Causio e Dino Zoff, vincitori della finale dei mondiali del 1982 contro la Germania.

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