Sarajevo oggi: Viaggio nella storia

Negli anni ’90 Sarajevo stava per scomparire.

Oggi è una graziosa capitale piena di vita, fatta a misura d’uomo, con caffè accoglienti, un profilo gradevole e un’atmosfera sospesa tra Occidente ed Oriente che contribuiscono a renderla una meta ambita sopratutto nei mesi estivi.

Sarajevo

In inverno è invece possibile dirigersi verso le eccellenti località sciistiche situate nei dintorni, tutte facilmente raggiungibili dalla capitale. Per questi motivi, non stupitevi se deciderete di trascorrere a Sarajevo piu tempo del previsto.

Sarajevo è annidata in una stretta e ripida valle creata dal Fiume Miljacka.

Il cuore dell’antica città turca batte nella suggestiva Bascarsija, una zona pedonale piena di caffè e di pittoreschi negozi di souvenir dalle saracinesche di legno.

A ovest, alcuni splendidi edifici d’epoca asburgica si affacciano su alcuni tratti di Marsala Tita, Ferhadija e Obala Kulina Bana.

A nord, a est e a sud un incantevole labirinto di case dai tetti rossi intervallate da una selva di minaretti si inerpica lungo lungo i versanti della valle in direzione dei verdi crinali montuosi, dando vita ad uno scenario rurale estremamente suggestivo.

Più a ovest la città si allarga per oltre 10 km nella Novo Sarajevo enella poco attraente Dobrinja, passando a file di tetri condomini crivellati dai proiettili che si pongono in stridente contrasto con il resto della città.

Oltre l’aereoporto, la verde Ilidza segna il capolinea della linea tramviaria della cittadina con una serie di parchi verdeggianti.

Nei dintorni di Sarajevo troviamo Bascarsija, quartiere turco con viuzze pedonali lastricate e cortili aperti pieni di caffè, gioiellerie, moschee, laboratori di rame e ristoranti.

Il quartiere di Bascarsija è soprannominato Piazza dei Piccioni, a causa della massiccia presenza di questi volatili. Nel centro del quartiere Sbilj, una fontana di acqua potabile costruita nel 1891 e dalla forma somigliante ad un gazebo.
Poco più avanti si trova la Moschea di Bascarsija, costruita nel XVI secolo e circondata da giardini incantevoli.
Nei pressi si trova Bursa Bezistan, una struttura in pietra sormontata da sei cupole costruita nel 1551 per ospitare il bazar della seta. Oggi al suo interno vi è un museo che delinea una panoramica della storia della città su tabelloni disposti intorno ad un grande plastico raffigurante l’aspetto di Sarajevo nel 1878.
Costruita in epoca medievale, la Vecchia Chiesa Ortodossa, fu ricostruita per l’ultima volta nel 1740 con una torre a pianta quadrangolare che è stata seriamente danneggiata dalle granate degli anni ’90.

Sebbene la facciata presenti un aspetto austero, l’interno vanta una splendida iconostasi dorata. Icona ancora più belle si trovano nel museo nel chiostro adiacente.

La Cittadella di Vratnik, fu costruita negli anni ’20 del XVIII secolo e fortificata nel 1816, un tempo si estendeva per circa 500.000 mq con pendii collinari all’interno di robuste mura di pietra con massicce porte d’accesso munite di torri.
Oggi sui resti della cittadella sorge una caserma di epoca asburgica, in pessimo stato di conservazione.

La Moschea dell’Imperatore fu costruita nel 1565, oggi il luogo di culto islamici più grandi di Sarajevo. A pochi metri di distanza si trova la chiesa di sant’Antonio dotata di un alto campanile in stile veneziano.

Concludiamo il viaggio con Novo Sarajevo.

Durante l’assedio del 1992-95 l’ampia strada proveniente dall’ aeroporto fu soprannominata Via dei Cecchini perchè i soldati serbi appostati tra le colline circostanti sparavano sui civili che cercavano di attraversarla.

L’Holiday Inn era l’unico albergo rimasto in funzione a Sarajevo nel 1992, fu costruito nel 1984 in occasione delle olimpiadi invernali.

Nelle vicinanze si trovano le Twin Towers, le “torri gemelle ” di Sarajevo in vetro cemento che hanno trascorso gran parte del periodo postbellico sottoforma di rovine, triste simbolo della devastazione della città. Negli ultimi anni sono state ricostruite per ospitare il Business Centre dell’ UNITIC.

Il Museo Nazionale costruito nel 1913 è un complesso formato da quattro spendidi edifici in stile neoclassico. Da visitare il settore dedicato alla storia antica, che ospita incisioni illiriche e romaniche. Al piano superiore, attrverso la porta a vetri sigillata, si può vedere l’ Haggadah, il manoscritto più prezioso del mondo.

Nelle vicinanze il Museo di Storia, che illustra in modo molto obiettivo le vicende del recente conflitto. Questo museo è ospitato all’interno di un cupo edificio degli anni ’70 dannaggiato dalle granate e lasciato parzialmente distrutto per indurre i visitatori alla riflessione.