Mobile vs. linea fissa, chi naviga più veloce?

È più veloce la linea fissa Adsl o la connessione da dispositivi mobile? Per rispondere a questa domanda (lecita) arriva il rapporto Akamai, che fa il punto sulla diffusione della banda larga nel mondo e rivela appunto che la velocità media garantita sugli smartphone è in molti casi superiore a quella delle infrastrutture tradizionali.

La linea davvero veloce è in Corea del Sud

E così, si scopre che a livello globale il Paese del mondo in cui si naviga a velocità maggiore è la Corea del Sud, dove le linee domestiche raggiungo picchi medi di 26,1 Megabyte per secondo, mentre Norvegia e Svezia completano il podio con valori rispettivamente di 23,6 e 22,8 Mpbs. In questa graduatoria l’Italia si trova quasi sul fondo, appena al 58esimo posto, vista la media di 8,7 Mpbs raggiunta dalle connessioni nazionali.

L’Italia cerca di cambiare ritmo

E dire che il dato dello Stivale è addirittura in crescita rispetto alla precedente rilevazione: per la precisione, tra il terzo e il quarto trimestre 2016 la variazione di velocità è stata del 5,6%, mentre su base annuale addirittura del 16%. Una crescita ancora lenta, dunque, anche se progressiva, dove un ruolo importante possono svolgerlo le aziende come Eolo, che con il suo piano di offerte solo Internet casa consente di adeguare la linea domestica alle nuove esigenze del Web, dallo streaming ai servizi cloud.

Meglio da mobile?

Se questa è la fotografia delle infrastrutture per le abitazioni, qual è invece lo stato delle connessioni da mobile? A sorpresa, nel nostro Paese sembra che si navighi meglio da smartphone: in questo comparto, la velocità media raggiunge infatti gli 11,2 Mpbs, una quota superiore del 28% rispetto a quella della banda domestica. Ma, anche in questo caso, siamo molto lontani dalle performance dei Paesi in testa alla classifica.

La velocità da mobile

A livello globale, infatti, è il Regno Unito la nazione in cui la navigazione da mobile è in media più veloce, raggiungendo i 26,8 Mbps, mentre tra i dati curiosi citiamo quello dell’Australia, dove in diversi casi la connessione mobile è più veloce dell’ADSL (in media, 13,8 Mpbs, mentre gli operatori locali di linea fissa in rame offrono connessioni da 1 a 20 Mbps), e col segno opposto quello degli Stati Uniti, che invece da smartphone garantiscono “solo” 7,9 Mbps.

Un report attendibile

L’indagine sulla diffusione di Internet è stata realizzata come di consueto da Akamai, l’azienda statunitense che gestisce ogni giorno oltre tremila miliardi di interazioni via Internet attraverso la propria piattaforma (composta da oltre 220 mila server distribuiti in 127 Paesi), offrendo servizi e contenuti a più di 800 milioni di indirizzi IP sparsi in tutto il pianeta, che secondo le stime rappresentano in complesso circa 1 miliardo di utenti web.

I problemi dell’Italia

L’approfondimento relativo all’Italia segnala non solo ombre, legate al ritmo lento che il nostro Paese sta tenendo sul fronte della diffusione della banda larga e su quello delle linee ultra broadband, ma anche qualche piccolo sprazzo di luce. Tra le note stonate vanno ad esempio inseriti i risultati sulle connessioni veloci (solo il 78 per cento delle connessioni italiane superano i 4 Mbps) e l’arretramento nella classifica per l’adozione della banda ultralarga (3 posizioni in meno rispetto al 2015).

Ma aumentano gli indirizzi connessi al Web

In chiave positiva invece citiamo la crescita del numero di connessioni di indirizzi IPv4, che riporta l’Italia nella top ten mondiale per la quantità di indirizzi connessi: secondo gli indici della Akamai Intelligent Platform a fine 2016 ci sono 17.430.006 indirizzi connessi nel nostro Paese, risultato superiore del 5,4% rispetto a quello del terzo trimestre 2016.