Visitare la Città di Cordoba

Culture diverse hanno caratterizzato la città di Còrdoba che divenne capitale romana e musulmana, centro dell`occidente europeo. Situata sulle rive del Guadalquivir, accolse grandi pensatori come il filosofo romano Seneca, Averroè, l`ebreo Maimonide, lo scrittore Luis de Gòngara o il pittore Julio Romero de Torres.

Còrdoba

Grandi monumenti come la Moschea, Medina Azahara e la bella Giuderia hanno motivato la dichiarazione da parte dell`Unesco di città Patrimonio dell`Umanità. Còrdoba fu edificata proprio nel luogo in cui il Guadalquivir, il fiume principale dell`Andalusia, non è più navigabile.

Il generale romano Claudio Marcello stabilì un accampamento militare permanente nei pressi della città nell`anno 164 a.C.. Di lì a poco, quel piccolo nucleo divenne un grande centro, tanto da poter competere con la Roma capitale per bellezza, e splendore.

L`arrivo degli arabi a Còrdoba nel 771 convertì la penisola sotto l`emirato di Abd al-Rahaman I della famiglia degli Omayyadi. I suoi discendenti trasformarono la Còrdoba araba nella città più ricca e sontuosa del mondo conosciuto, tanto che nel 929 divenne un califfato indipendente e capitale di al-Andalus.

Nel 1236, i seguaci cristiani del re di Castiglia Fernando III il Santo entrarono a Còrdoba. La Moschea, il monumento più rappresentativo della cultura ispano-arabica, fu consacrata alla cristianità. In seguito, al centro del grande edificio, venne costruita una grande cattedrale.

Attualmente, Còrdoba, è una città moderna, sede di una della università più importanti dell`Andalusia ed un nodo di comunicazione fra l`alta e bassa Andalusia. Tra i monumenti e i musei presenti nella città, va menzionata La Moschea, monumento principale di Còrdoba emblema della cultura araba che diventa poi cristiana. Di fronte alla Moschea scorre il fiume Guadalquivir attraversato dal ponte romano. Troviamo poi La Fortezza dei Re Cristiani, situata vicino al Campo della Verità, vicino al quale si aprono le porte della Giuderia.

La Còrdoba al di fuori delle mura era nota come Ajerquia, dove vennero costruite le chiese dell`epoca di Fernando di San Pietro, Santiago, La Maddalena, Santa Marina e San Lorenzo. Nella periferia della città, a solo 8 chilometri, si trovano i resti archeologici di Medina Azahara, costruita del primo califfo Abd a- Rahaman III come sede del suo potere.

Fra gli splendidi paesaggi di montagna bisogna citare i famosi e misteriosi eremi, gruppo di edificazioni particolari e di piccole dimensioni che attualmente sono custodite dai carmelitani, in seguito all`estinzione degli Eremi di Betlemme nel 1957. I diversi eremi erano associati all`anacoretismo cristiano.

Spostandoci dal centro verso i quartieri troviamo la Piazza delle Tendillas, centro commerciale della città vecchia di Còrdoba, pur essendo attualmente integrata da un amalgama di edifici di recente costruzione. Non molto lontano dalla Moschea si trova la Piazza del Puledro, così chiamata dalla fontana che si trova nel mezzo.

All`epoca fu vivaio e nascondiglio di furfanti e, nel suo recinto, si conserva un`antica locanda, citata da Miguel de Cervantes nel don Chisciotte. Vicino alla Moschea, la Giuderia, è il quartiere più tranquillo e forse il più bello, per i suoi cortili fioriti e le sue stradine strette e imbiancate. Qui si trova una delle poche sinagoghe che si sono conservate fino ai giorni nostri.

Molte altri sono le attrattive che propone la città, da scoprire di stradina in stradina. Per quanto riguarda le feste tradizionali abbiamo la Battaglia dei Fiori, che precede il concorso delle Croci di Maggio, una delle feste più tradizionali.
È a metà maggio però che si concentra la festa principale: il Festival dei Cortili, Ringhiere e Balconi trasforma la città in un grande scenario di colori, aromi e vivacità.

A metà luglio si svolge il Festival Internazionale di Musica Sefardì, che accoglie un vasto pubblico, ed è uno degli appuntamenti del flamenco più importanti dell`anno in Andalusia. Non può mancare inoltre una ottima gastronomia che riunisce arte a tradizione.

Si fa sentire infatti il peso della storia e della cultura, soprattutto nei piatti che trovano la loro origine nella cucina araba ed ebrea. Alcuni piatti: il salmorejo, la coda di toro, l`agnello al miele o i carciofi profumati con un tocco di vino Montilla.