Toy Story 3 il Videogioco

Il video gioco ufficiale del film offre varie modalità per coinvolgere il giocatore e farlo partecipe, divertendosi, del mondo di Toy Story. Dalla “scatola dei giocattoli”, come dal cilindro magico, escono cowboy, space rangers, dinosauri, e alieni.

Toy Story 3 il Videogioco

La modalità di gioco denominata appunto “la scatola dei giocattoli” permette di partecipare scegliendo un personaggio tra Woody, Buzz o Jessie. L’obiettivo è di accogliere nuovi giocattoli, di portare a termine varie missioni, assimilare nuovi personaggi, compiere nuove imprese; creare e vivere in scenari possibili, perfino nuovi mondi, quello del dottori Zurg e degli alieni, ad esempio. Raggiunto un certo numero di missioni si azionano altri personaggi che servono a mandare avanti la storia, permettendo il passaggio ad ulteriori sezioni di gioco. Ad esempio una missione può consistere nel dedicarsi alla pittura degli edifici piuttosto che a scoprire nuove creazioni o alla vestizione degli abitanti della scatola.

Il film “Toy Story 3 La Grande Fuga” della Pixar, ha portato grandi e piccoli nel mondo di Woody, Buzz e del resto della combriccola. Nel terzo episodio Andy, ormai cresciuto, deve partire per il college e i suoi giocattoli temono il futuro incerto.

I personaggi sono adorabili, nulla da ridire, poiché la Pixar ci piace. C’è, però, chi ha gridato allo stereotipo nella rappresentazione di Barbie e Ken che sono già stereotipi di per sé. Ma lei bamboleggia, e ne ha facoltà, lui è animato da uno istintivo senso di giustizia, alla Renzo Tramaglino e dall’ironia che contribuisce ad umanizzarlo. Si può dunque indicare non tanto lo stereotipo, quanto la discriminazione di genere. E manifesta ciò che accade nella realtà, solo che qui lo spirito del gioco permette di sorriderne.

I creatori di Toy Story ci esortano ad usare di più l’immaginazione, così come il mago “Prospero” faceva con i suoi adepti. E’ probabile che, uscendo dalla stanza dei bimbi, dopo avergli dato il bacio della buonanotte, ci capiti di avere una strana sensazione e di voltarci verso la scatola dei giocattoli, convinti di aver sentito un rumore o un bisbiglio. “Vuoi vedere che i giochi iniziano a parlare?” Sorridiamo, schernendo noi stessi per il pensiero strampalato, ma in fondo desideriamo che lo facciano e che ci portino nel loro mondo bizzarro e giocoso.